Plaza Merch Dapunt
Iniziare questo progetto per la piazza ha significato: dare parola, dare forma a un pensiero, a un sentire…
L’acqua sorge dalla terra, una fontana piena che trabocca…
Roberta Dapunt scrive:
Scorrono acqua e tempo, la storia è verità nostra.
Pensa qui e ora all’agire bene,
insieme scriveremo la storia contenta.
L’acqua riprende il suo percorso rientrando nella terra, una grande scultura in bronzo, un braccio, una mano che lascia un segno… Ognuno di noi lascia un segno, ognuno a modo suo, a sua misura.
Questa piazza è anche un memoriale che ha il compito di ricordare un periodo storico e di storicizzarlo. Essa ha il compito di aggiungere alla storia il tempo presente, l’attualità! Il nostro tempo. E poi anche di dare speranza al futuro, augurare il meglio a noi presenti e a chi verrà dopo di noi.
Noi pensiamo che le esperienze delle persone nella storia non ci riguardino direttamente, che sia storia successa, eppure fatti ed esperienze simili accadono ancora oggi nel mondo.
È nostro compito, noi dobbiamo ricordare la storia e collegarla alla contemporaneità. È nostro compito ricordare come tutto può cambiare rapidamente, quanto bisogna stare attenti all’equilibrio sociale e politico. Aprire gli occhi ed essere sempre pronti a prendere posizione perché l’ingiustizia non si dilaghi. Il peggio è l’indifferenza che si diffonde nella società, e con insistenza ultimamente.
Quello che sappiamo è che siamo noi persone a scrivere la nostra storia, ognuna a sua maniera, a sua misura.
E noi continueremo a scriverla.
Lois Anvidalfarei
Merch Dapunt, nato a Sotrú di Badia, fu vittima del nazismo, condannato a morte e fucilato il 29 agosto 1944 a Corzes presso Silandro, per essersi rifiutato di giurare fedeltà al regime di Hitler.